
Vi abbiamo parlato ieri dei dati non certo rosei sulla disoccupazione con un tasso salito al 13%, dato più alto dall'inizio delle rilevazioni Istat datate 1977. Nell'ultimo anno circa mille italiani hanno perso il proprio posto di lavoro. Ma una conseguenza di questa allarmante percentuale di non impiegati deriva anche dal calo degli occupati. Il risultato globale parla di una cifra che non ha bisogno di commenti: oltre 3 milioni e 307mila in cerca di un impiego; ma se torniamo a chi un impiego ce l'ha la percentuale dice che la sveglia la mattina suona per andare a lavorare al 55,2% delle persone, dunque quasi metà nazione rimane esclusa.
La situazione più grave è per la fascia di età tra i 25 e i 34 anni con oltre 928.000 persone a caccia di un impiego. Renzi spera di riportare la percentuale a una cifra e per ottenere ciò bisognerebbe ridurre di circa il 24% coloro che sono a casa. Ma anche molte persone che lavorano soffrono a causa di determinate forme contrattuali che non consentono di arrivare alla fine del mese con tranquillità. Insomma c'è da lavorare. Ma per cambiare le cose.
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